Anfore della magna grecia, affreschi in stile pompeiano, reperti   dal valore inestimabile. Un vero e proprio mercato illegale di reperti archeologici dal valore di 2milioni e mezzo di euro.

 

I militari del nucleo tutela del patrimonio culturale di napoli e della compagnia di capua hanno scoperto un’associazione per delinquere finalizzata alla ricerca illecita attraverso scavi clandestini, all’impossessamento e alla ricettazione di reperti archeologici.

 

Tra i 18 indagati è coinvolto anche un 31enne di Villaricca sottoposto a custodia cautelare in carcere. Dalle indagini è emerso il ruolo di “tombaroli” i quali sottraevano reperti nei più importanti giacimenti archeologici della Campania come pompei, paestum e pozzuoli. Oltre ai tombaroli sono stati identificati i principali ricettatori di riferimento e individuati i metodi di esportazione illecita verso la spagna e gli stati uniti. Un sistema dunque che non si fermava alla Campania ma che vedeva la storia della regione esportata in tutto il mondo. Altri sodali avevano invece il compito di restaurare i reperti e trasportarli verso le destinazioni estere.

 

i vari interventi dei militari hanno permesso di recuperare oltre 1500 reperti archeologici ma anche diversi reperti contraffatti e tutta l’attrezzatura utilizzata nel corso degli scavi, il tutto per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro.

 

Proprio a pompei in un sopralluogo dei militari era stato notato nel giardino di un’abitazione adiacente all’antico sito uno scavo clandestino attraverso cui i malviventi avevano sottratto superfici affrescate.

 

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