Importavano hashish dal Marocco e cocaina dal sudamerica per venderla a Villaricca, Marano, Giugliano e in altri paesi della provincia di Napoli. Gli imputati di quel maxi blitz dello scorso aprile sono dinanzi al giudice per le udienze preliminari. Nell’operazione finirono in manette ben 44 persone, di cui 16 hanno richiesto il rito abbreviato. Gli altri invece sono tutti stati rinviati a giudizio.

MAROCCO E SUDAMERICA – L’operazione scardinò l’organizzazione criminale con base a Villaricca e i carabinieri documentarono legami con il clan Ferrara. Le indagini verificarono che il clan Ferrara-Cacciapuoti aveva assunto una posizione dominante in questo particolare settore. Il blitz sgominò un vero e proprio sistema internazionale con collegamenti tra Africa, Europa e America dove in ogni paese c’erano un affiliato di riferimento. Tutto per poi giungere ed essere rinvenuto tra Villaricca e i paesi limitrofi. Il traffico di droga aveva un’organizzazione ben precisa: dal Marocco giungeva in Spagna per poi giungere l’hinterland napoletano grazie ad affiliati di spicco della cosca.

IL MERCATO IN ESPANSIONE – I due principali organizzatori legati al clan Ferrara assegnavano ad altri loro referenti di zona ogni responsabilità del rapporto con gli acquirenti. I referenti, a loro volta, garantivano alloggio logistico agendo, dopo l’avvio delle trattative, in loro vece. La struttura dell’organizzazione e il metodo di distribuzione, controllato da un numero ristrettissimo di persone- rappresentava anche una sorta di ponte per la conquista di ulteriori settori di un mercato dello stupefacente, in continua espansione per la crescente richiesta di cocaina e hashish da parte dei consumatori finali. I vari affiliati ai clan sono oggi detenuti in diverse carceri non solo d’Italia. Cifrone Raffaele risulta infatti detenuto a Lisbona dove fu arrestato.

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