Questo di Annamaria Capuano non è il primo caso di femminicidio nell’area nord di Napoli. Primo fra tutti ricordiamo quello di Enza Cappuccio, a Marano. La donna, madre di sei figli, fu picchiata a morte dal marito, dopo che l’uomo rientrò a casa ubriaco. In quella vicenda emerse un particolare agghiacciante. Il marito pare passò la notte in casa di fianco la donna deceduta. Solo il giorno dopo la portò in ospedale.

VILLARICCA – E ancora l’omicidio di Alessandra Cubeddo, 36enne di Villaricca, uccisa dopo che il marito, un ex poliziotto, in preda alla rabbia sbatté la testa della donna più volte contro il pavimento. Poche ore dopo il suo convivente confessò. Alessandra arrivata in ospedale aveva vistose ferite al capo. Questo confermò che fu uccisa a mani nude senza l’ausilio di nessun corpo contundente.

SANT’ANTIMO – In alcuni casi a finire sotto le violenze degli uomini sono anche le figlie come accaduto qualche tempo fa a Sant’Antimo dove un papà di 51 anni prima cosparse di liquido infiammabile la moglie e la figlia di appena 9 anni, poi tentò di colpirle con un coltellaccio da cucina con una lama di 20 centimetri. Il tutto per futili motivi. E ancora tutti i casi di stalking che quotidianamente accadono e che sono spesso sottovalutati.

MALATA TERMINALE – L’ultimo caso è stato invece registrato a Napoli dove un 79enne ha tolto la vita alla moglie, dicnedo poi alle forze dell’ordine che l’aveva fatto perché malata terminale. L’uomo l’ha colpita a morte con un filo elettrico. Il 79enne tentò di uccidere la moglie già due anni fa colpendola con un matterello. La donna, secondo quanto accertato dalla polizia, era malata ma non era terminale bensì aveva problemi di natura psichica. Insomma, tragedie queste troppo spesso già annunciate.

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