Una tragedia che ha sconvolto la comunità di Bari. Una bimba di soli 12 anni è morta all’ospedale Giovanni XXIII di Bari a causa di un’ipertermia maligna seguita a un intervento di riduzione di una frattura al femore. I fatti lo scorso 19 settembre secondo quanto riporta Il Mattino.

A denunciare la vicenda, per la quale già risultano indagati due medici (un chirurgo e un anestetista), è “Codici”, associazione nazionale di volontariato per la difesa dei consumatori attiva nel campo dell’usura, della sanità e della legalità, che ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Bari affinché venga fatta chiarezza su eventuali responsabilità. Secondo quanto riferito dal “Codici”, la ragazzina è arrivata al Pronto soccorso pediatrico barese con una brutta frattura al femore. È stata operata d’urgenza, ma in seguito all’intervento si sono verificate delle complicazioni. La temperatura corporea della paziente, in maniera improvvisa, ha iniziato a salire, raggiungendo i 44 gradi. Da qual momento in poi non si è più risvegliata.

L’ipertermia maligna che ha colpito la bambina è un’affezione rara che si manifesta in occasione di interventi chirurgici come grave reazione ad alcune classi di farmaci usati per l’anestesia generale, ricorda l’associazione. Questa condizione provoca un incontrollato aumento del metabolismo ossidativo del tessuto muscolare, che supera la capacità dell’organismo di fornire ossigeno e smaltire anidride carbonica, portando alla fine a un collasso cardiocircolatorio e alla morte del paziente.

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