L’apporto dei voti del clan per far eleggere un candidato anziché un altro era di fondamentale importanza., Ancora una volta Giuliano Pirozzi pone sul tavolo dei magistrati un resoconto con tutto quanto ci sarebbe da sapere dei rapporti tra la politica e la cosca. Il clan aveva potere anche se, dice Pirozzi, il partito era per così dire “piccolo” e da pochi voti. Il pentito racconta che quando alcuni esponenti di partiti maggiori volevano sottrarre la delega ad una persona vicina alla cosca lui rispondeva: “E’ come se la togliessero a Giuliano Pirozzi”, ovvero colui che aveva rapporti con tutti a nome di Feliciano. Tra i racconti del collaboratore di giustizia spicca quello del palco degli scandali.

 

IL PALCO DEGLI SCANDALI. E’ l’estate del 2011 e il Comune sta per organizzare una rassegna estiva. Al contributo del Comune si aggiunsero altri 105 mila euro provenienti dalla Regione.

Nell’ordinanza si legge: “Ancor prima dell’apertura delle buste delle offerte per la partecipazione alla gara d’appalto, la società di…e…già provvidero a far montare il proprio palco presso il primo circolo. Il fatto fu notato da tutti i consiglieri comunali sia di maggioranza che di opposizione perché era un imbroglio troppo eclatante per cui io fui costretto a tornare in a anticipo dalle vacanza per occuparmi di mettere a tacere la questione…

Nel contempo il comando vigili di Giugliano, era incaricato di svolgere istruttoria interna e …aveva all’uopo delegato…per la rimozione del palco…

…svolse una farsa di istruttoria interna in quanto simile d’accordo proprio con…e…per far presentare presso il comando vigili a far rendere dichiarazioni solo il titolare della ditta che aveva montato il palco…a sua volta prestanome dei Dell’Aquila in quanto legato a…, che sostiene di non aver capito bebe le indicazioni impartite dai datori di lavoro…

…fu ricompensato con una piccola somma di danaro, circa duemila euro, da…e…per le dichiarazioni rese.

 

LA “LIBERTA’ ELETTORALE DI GIUGLIANO. Avvilenti le dichiarazioni di Pirozzi sulla politica e sulle elezioni a Giugliano. “Vi è un attuale pericolo di inquinamento della vita politica giuglianese anche nelle prossime elezioni, credo che vi sia una pesante infiltrazione e uno sviamento della libertà elettorale posta in essere dal clan Mallardo”. Il clan infatti organizzava riunioni con tutti i capi, tutti i reggenti per decidere chi avrebbe dovuto essere il prossimo candidato del centrodestra.

 

“Infatti, fin dal 2011, in previsione della cessazione del mandato del…., avevamo svolto alcune riunioni a cui avevano partecipato io, Michele Olimpio, detto Micaluccio ‘o bumbularo, Gennaro Catuogno,  detto ‘o scoiattolo, patrizio Picardi, Francesco Napolitano, Biagio mitilo, ‘o chiacchieron, Gennaro Nave, Mauro Moraca, come rappresentante di Feliciano che era detenuto, Vincenzo D’Alterio, ‘o malato, e il consigliere comunale….decidemmo la nuova candidatura del Sindaco di Giugliano individuandolo nella persona di…

Su mio consiglio fu, infatti, individuato quale candidato del centro destra proprio….perché si trattava di un candidato che era proprio dei nostri.Ciascuno di noi si adoperò per trovare altri candidati da inserire nelle diverse liste di centrodestra tra le persone che non avevano prevendite di polizia e che formalmente non erano legate al clan. Tra le varie persone ricordo….e….Fu imposta anche la candidatura a persone che oramai si erano allontanate dalla politica come….che è stato nominato….su imposizione di Catuogno, ed anche come…a cui p stata imposta da Picardi Patrizio non solo la candidatura ma anche la creazione di una lista. Allo stesso….fu chiesto di assicurarsi l’appoggio diretto di Granata Sabatino, che essendo molto potente economicamente, doveva o comprare voti, o far presentare un suo prestanome, oppure doveva assicurare in prima persona un congruo numero di voti. Già sapevano che…e Granata Sabatino erano persone di Peppe Mallardo e, per assicurarci il controllo del Comune di Giugliano nella nuova tornata elettorale e vi fu una vera e propria chiamata alle armi che coinvolgeva tutti coloro che in qualche modo operano legati al clan”

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