Potrebbe esserci un messaggio nascosto dietro il tentato suicidio inscenato dal boss Michele Zagaria durante il collegamento video al processo che lo vede imputato presso la Corte d’Assise di Napoli per gli omicidi di Antonio Bamundo e Michele Iovine. Per questo il procuratore Melillo ha annunciato l’apertura di un’inchiesta per valutare la rilevanza penale del gesto.

Il boss dei Casalesi aveva chiesto la parola per una dichiarazione spontanea nel corso dell’udienza. Quando gli è stato concesso di parlare ha cominciato a discorrere di fatti che esulavano dal processo in corso e ad attaccare la fiction RAI per la presunta diffamazione di cui sarebbe vittima nella fiction “Sotto Copertura”. Quando il presidente Provitera lo ha interrotto, lui ha sbottato dicendo: “Allora non mi resta che il sucidio”.

A quel punto si sarebbe stretto il filo del telefono intorno al collo, ma nonostante il carattere eclatante del gesto, non ha riportato danni fisici ed è stato subito soccorso dagli agenti della Polizia Penitenziaria del carcere di Opera. Una sceneggiata dimostrativa, dunque, che potrebbe rivelare messaggi in codice rivolti alla sua famiglia o ai suoi affiliati. A chi si rivolge? E perché? Gli inquirenti cercheranno di scoprirlo.

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