Incredibile episodio dopo l’ultima puntata di Rosy Abate. Di finto il numero di cellulare apparso nella fiction di Canale 5 non aveva nulla. E dopo la prima puntata della serie, in onda ieri sera, gli intestatari del telefono – una giovane coppia di Domodossola – hanno iniziato a ricevere una telefonata dietro l’altra. Insulti e minacce, anche nel cuore della notte, tanto da essere costretti a rivolgersi al loro legale, l’avvocato Gianni Vicini.

“Abbiamo paura, io sono anche all’ottavo mese di gravidanza e stanotte non ho chiuso occhio”, racconta la donna, che vive con il futuro padre di suo figlio nel capoluogo Ossolano. Quello che è il loro numero di telefono da tredici anni è comparso, inspiegabilmente, in un biglietto che la protagonista della fiction si trova sull’auto. “Abbiamo scritto a Mediaset, per capire come possa essere successa una cosa simile. Aspettiamo una risposta”, dice la donna. “C’è chi ci ha dato dei mafiosi, chi ci ha minacciato, altri invece pensavano fossimo della produzione tv. Un vero incubo…”. “Rosy Abate non fai paura a nessuno, vengo lì e ti ammazzo”. La signora, incinta di 8 mesi, si è agitata: “Non ho chiuso occhio”. Trenta e trentotto anni, i due coniugi di Domodossola ora stanno pensando di denunciare tutto ai carabinieri. “Aspetto che mio marito torni dalla Svizzera e andiamo dalle forze dell’ordine. Non è possibile che una produzione tv non controlli se i numeri sono veri. La nostra privacy è stata violata. Mio marito è siciliano di origine, ma noi con la mafia non c’entriamo niente, siamo mica matti”.

Lo sgradevole incidente è tanto più fastidioso perché il signore di Domodossola possiede da 13 anni il numero diffuso in tv. È quello che hanno tutti i suoi contatti, parenti, amici e colleghi di lavoro. Insomma, un bel problema cambiarlo solo perché la fiction ha deciso di impossessarsi, a sua insaputa e per errore, della vita vera.

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