Pedofilo torturato con l’acqua bollente dal compagnia di cella. Brett Cowan, 48enne australiano, è stato condannato a 30 anni per aver rapito, stuprato e ucciso un bambino di 13 anni, Daniel Morcombe, e in carcere ha avuto ritorsioni a causa del suo crimine.

Secondo la ricostruzione, l’uomo stava giocando a carte nel Wolston Correctional Center del Queensland, in Australia, quando è stato colpito a secchiate da un altro detenuto. il 30enne Adam Davidson. L’uomo gli ha versato sopra acqua bollente, ustionandolo. Come riporta Metro, l’uomo ha subito ammesso il suo crimine aggiungendo di averlo fatto per vendetta nei confronti del povero ragazzo ucciso: “dovevo farlo, è un malato»”. Il detenuto ha poi aggiunto di aver desiderato che il 48enne provasse lo stesso dolore inferto al bambino.

Cowan confessò dopo il ritrovamento del corpo del ragazzino, rinvenuto a pezzi nel dicembre 2003. Il giudice lo condannò all’ergastolo proprio per la ferocia dell’omicidio e il caso rimbalzò su tutti i giornali scandalizzando e indignando l’opinione pubblica. Tra loro Davidson, in carcere per una condanna di 3 anni, che adesso dovrà rispondere del nuovo crimine.

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