Su Facebook già fioccano i commenti a go go. È Raffaele Cantone l’uomo dell’anno 2014 per il settimanale L’Espresso. Il magistrato giuglianese oggi a capo dell’Autorità Nazionale anticorruzione e’ stato scelto in barba alla previsioni più acclarate che volevano Renzi finire sulla copertina del periodico del gruppo Repubblica.

La motivazione del direttore chiarisce i motivi: “Sulla copertina di questo numero, l’ultimo del 2014, abbiamo preferito una personalità che mette in luce il lato oscuro di questo anno vanamente scintillante. Raffaele Cantone, presidente dell’autorità contro la corruzione, è stato scelto dallo stesso Renzi per porre argine a quel malaffare politico-criminale che sta sfibrando le nostre istituzioni democratiche. Milano, Venezia, Roma, le regioni del nord e del sud; mai come in questi mesi il federalismo della mazzetta è apparso come il vero potere dominante. Con la nomina di Cantone l’esecutivo prova ad affrontare la lotta alla corruzione come una priorità facendosi schermo del prestigio del magistrato per rassicurare una opinione pubblica afflitta dal susseguirsi delle ruberie. Ed è una mano tesa ai sospettosi giudici del sindacato Anm. Per Cantone non sarà una passeggiata, come spiegano i servizi di Gianluca Di Feo e di Marco Damilano (da pag. 26). Non basta un uomo solo al comando. In questa copertina dell’Espresso condensiamo una speranza e innanzitutto i nostri timori: non ci sarà un anno buono senza affrontare la questione morale. Ce la farà, ce la faremo?”

L’anno scorso la stessa copertina era invece toccata al muratore che salvo’ un gruppo di migranti a Lampedusa, Costantino Baratta.

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