Fondi neri per girare le scene di Gomorra La Serie nella villa del boss. Per la vicenda c’è già una sentenza: il boss Francesco Gallo di Torre Annunziata, alias ‘o pisiello, ed i genitori sono stati condannati in via definitiva per estorsione aggravata dal metodo mafioso, con Gallo che ora è al regime del carcere duro.

Adesso arrivano anche le rivelazioni di Giovanni Stabilini, amministratore delegato della casa cinematografica che gira la serie tv Gomorra, che ha testimoniato al processo contro i due ex manager della fortunata produzione Sky accusati di favoreggiamento personale. “Ufficialmente dalle casse della Cattleya – ha detto l’ad – non sono uscite somme di denaro se non quelle rendicontate. Ma non posso escludere che possano essere stati creati fondi neri, attraverso fatture gonfiate, con i quali siano stati pagati quei camorristi”. Il boss di Torre Annunziata aveva concesso la sua abitazione per trasformarla in casa Savastano, nella prima serie, in cambio di un canone da 30mila euro da versare in cinque rate da 6mila.

“Se l’avessi saputo, avrei detto di andare via subito” spiega Stabilini. Invece, – come riporta Il Mattino – nessuno sospettava nulla. “Quando il proprietario della casa fu arrestato (era il 4 aprile 2013, maxi blitz Mano Nera, ndr), le riprese non erano ancora iniziate, ma avevamo già fatto dei lavori” dice Riccardo Tozzi, responsabile artistico della Cattleya, anche lui teste della difesa. “Avevo visto la villa in fotografia e dal punto di vista artistico corrispondeva a ciò che cercavamo. Quell’arresto era un problema, solo perché rischiava di saltare l’ambiente ideale, approvato anche dal regista Stefano Sollima, uno molto esigente. Ma con i nostri legali sapemmo che c’era la possibilità di girare le scene, pagando l’affitto all’amministratore giudiziario. Quindi era tutto ok”.

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