Sarà di nuovo battaglia in tribunale tra gli avvocati difensori di alcuni esponenti del clan Mallardo e la pubblica accusa. Il pubblico ministero Maria Cristina Ribera, come anticipato da Internapoli.it, ha presentato appello contro la sentenza di primo grado che vede assolto anche l’ex portiere di calcio del Napoli, Pino Taglialatela, per intestazione fittizia di beni e associazione a delinquere di stampo camorristico.

“Decisione troppo lieve”, il giudizio della Procura, che aveva chiesto, durante la requisitoria, la condanna del calciatore a 14 anni di carcere. Il Tribunale, invece, ha optato per l’assoluzione. Tra gli imputati pezzi grossi come Giulio Amicone, condannato a 8 anni, a fronte dei 20 richiesti, Mauro Moraca, condannato a 13 a fronte dei 24 richieste, e Giancarlo Pirozzi, condannato a 4 anni e 8 mesi di detenzione a fronte dei 15 richiesti dalla Ribera.

Insieme a Pino Taglialatela, lo scorso giugno, furono assolti anche Carlo Antonio D’Alterio, Riccardo Carlo De Cicco e Barnardino Dana. L’inchiesta, partita nel 2012 con arresti e sequestri, aveva scoperchiato il sistema delle estorsioni gestito dal clan Mallardo e le presunte intestazioni fittizie di beni mobili e immobili a “teste di legno” per evitare i controlli della giustizia.

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