Padre violenta la figlioletta per otto anni, “prestandola” anche agli amici del bar: condannato a 10 anni, ma non sconterà neanche un giorno di carcere. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Treviso e confermata anche dalla Corte d’Appello di Venezia, ma la prescrizione ha salvato il padre-orco e la Corte ha dovuto decretare il non luogo a procedere.

Tutto ha avuto inizio quando la piccola aveva 8 anni, era il 1995, il padre si era da poco separato. Nei weekend in cui avrebbe dovuto stare con la figlia la prelevava da casa, dicendo che l’avrebbe portata alle giostre, e invece la chiudeva in casa e la violentava, minacciandola affinché non parlasse. La vittima – come scrive il Corriere del Veneto –  è riuscita a raccontare quello che accadeva tra quelle mura solo in età adulta e alla fine ha trovato il coraggio di denunciare il padre, all’epoca 46enne. Nel 2003 l’uomo si è risposato e non ha più abusato della piccola.

La ragazzina però non si è dimenticata degli abusi subiti. Per lei è così iniziato un percorso di elaborazione che l’ha portata, pian piano, ad aprirsi quindi con il fidanzato, poi con la madre e i fratelli che l’hanno convinta a denunciare il padre. Al processo, assistita dall’avvocato Aloma Piazza, ha raccontato tutto e i giudici l’hanno ritenuta credibile, condannando l’uomo a 10 anni di carcere. Ma in cella l’orco non ci andrà. Una storia triste che diventa ancora più amara alla luce della sua evoluzione giudiziaria e che potrebbe non essere l’unica. Quella sentenza delle Sezioni Unite, infatti, potrebbe graziare altri stupratori.

 

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