“Con la notizia di questi giorni  che la Corte di Cassazione accoglie il quesito referendario contro la legge di riforma della geografia giudiziaria che ha soppresso mille tribunali in Italia. Iniziativa sostenuta dalla nostra associazione Marano Insieme e dal Consiglio Regionale della Campania insieme ad altre quattro regioni di cui è capofila l’Abruzzo. “Una battaglia di civiltà volta a garantire l’accesso alla giustizia da parte di tutti i cittadini italiani, soprattutto quelli che vivono in aree territoriali penalizzate come il Mezzogiorno”.E’ un primo importante passo per chi come noi ha creduto, sulla quale ci siamo impegnati, ribadendo le ragioni che molti cittadini Maranesi, operatori e professionisti della giustizia stanno gridando davanti ai nostri Tribunali che una inconcepibile e contraddittoria legge dello Stato intende cancellare, assieme a 150 anni di storia repubblicana. La nostra associazione con i suoi iscritti sarà in prima fila a sostenere il referendum per abrogare una legge ingiusta e che penalizza il nostro territorio”

Comunicato stampa “Marano Insieme”

 

Il comunicato dell’amministrazione comunale

Sì al referendum per l’abrogazione del taglio dei tribunali. Lo ha deciso l’Ufficio referendum della Cassazione, l’ufficio ha dichiarato “l’ammissibilità” del referendum chiesto da nove Consigli regionali per abrogare la riforma della geografia giudiziaria che ha tagliato mille tribunali. Ora la parola passa alla Corte Costituzionale per un ulteriore vaglio. Lanorma sulla spending review del Governo Monti aveva previsto la riduzione e l’accorpamento di 37 tribunali sui 165 esistenti, di 38 procure e la soppressione di tutte le 220 sezioni distaccate di tribunale. Il decreto puntava a ottenere risparmi di spesa pari a 2 milioni 889mila e 597 euro per il 2012, 17milioni 337mila e 581 euro per il 2013 e 31 milioni 358mila e 999 per il 2014. Contro il taglio dei tribunali, tuttavia, si era sviluppato un ampiomovimento di protesta in tutta Italia. Tra le varie iniziative, cortei di sindaci, blocchi di strade statali, sit-in di lavoratori. Infine, è arrivata la richiesta di un referendum abrogativo, promossa dal Consiglio Regionale dell’Abruzzo e subito sottoscritta da Basilicata, Calabria, Marche, Friuli-Venezia Giulia, Puglia, Campania, Liguria e Piemonte.

“Siamo soddisfatti per la decisione della Cassazione – ha dichiarato il Sindaco Liccardo -. Marano è direttamente interessata alla questione, sia perché come Amministrazione ci siamo impegnati a ristrutturare la sede dell’ex Pretura e a creare una vera e propria “cittadella giudiziaria” (che comprenderà Compagnia dei Carabinieri e Ufficio del Giudice di Pace), sia perché in un territorio ad alto tasso di criminalità organizzata, lo Stato non può permettersi di perdere un presidio di legalità. Faccio un appello ai cittadini maranese – continua il Sindaco Liccardo – il giorno in cui si andrà votare per il referendum si dovrà raggiungere il quorum e votate perché Marano non perda il Tribunale”.

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