È deceduto in carcere, in circostanze tutta da chiarire, Vincenzo De Feo, 27 anni, pentito del clan Contini e killer insieme ad un complice di Gaetano Montanino, la guardia giurata di Ottaviano ammazzata nell’agosto del 2009 in piazza Mercato a Napoli durante un tentativo di rapina della pistola in dotazione. Montanino difesa l’arma e soprattutto il collega più giovane di lui, finendo ucciso.

La morte di De Feo è stata resa note venerdì scorso, 22 settembre, dal suo avvocato durante il maxi-processo che si sta celebrando davanti alla prima sezione penale del Tribunale di Napoli contro uno dei tre clan fondatori dell’Alleanza di Secondigliano. Il difensore di De Feo ha informato il giudice del decesso del suo assistito, senza però specificare le cause e le circostanze della morte. Non è chiaro se De Feo fosse malato o se sia deceduto per motivi di altra natura. Ad aprire il giallo la sua giovane età.

L’uomo viveva da tempo in un sito riservato, da quasi dieci anni, sotto protezione, dopo la decisione di diventare collaboratore di giustizia lasciandosi alle spalle il suo passato di baby-killer: è stato in particolare il grande accusatore di Ettore Bosti, 38 anni detto Ettoruccio ‘o russo, figlio del ras Patrizio Bosti e nipote del fondatore del clan Contini, Eduardo ‘o romano, uno degli elementi apicali del clan, in carcere dal marzo 2016 per associazione transnazionale finalizzata al traffico di droga.

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