Nessuna richiesta di assoluzione per i boss del clan Mallardo imputati nel processo Caffè Macchiato. E’ terminata la lunga requisitoria del pm Maria Cristina Ribera che ha così chiesto le condanne per gli imputati. Gli anni di reclusione richiesti vanno dai 28 ai 5. Alla sbarra boss, affiliati e gruppi imprenditoriali che secondo l’accusa avrebbero partecipato agli affari della cosca.

Per Feliciano Mallardo la richiesta di carcere è di 28 anni.

Per Carlo Antonio D’Alterio 18 mentre per D’Alterio Giuseppe 21 anni di reclusione.

Il pubblico ministero ha inoltre richiesto una pena di 15 anni per Coppola Antonio, e di 16 anni per Coppola Pasquale.

E ancora per Seddio Francesco la richiesta è stata di 16 anni di reclusione mentre per Palumbo Michele 18.

LE INDAGINI – Secondo il pm, dunque, il dibattimento avrebbe confermato l’impianto accusatorio e la partecipazione degli imputati agli affari del clan. Una indagine lunga e complessa secondo l’accusa che ha avuto un inizio e uno sviluppo anomalo rispetto alla complessità di inchieste. Si è cominciato prima con i provvedimenti restrittivi basati sulle dichiarazioni di 21 pentiti fuori dal clan poi con le intercettazioni nell’agenzia Broker di via San Vito ed infine con la testimonianza del collaboratore di giustizia Giuliano Pirozzi.

INTESTAZIONI FITTIZIE – Nello specifico a conclusione della requisitoria l’accusa si è concentrata sulle intestazioni fittizie di beni, sugli accertamenti patrimoniali e le risorse possedute e dichiarate dagli appartenenti alla cosca. Elementi questi che avrebbero influito alle richieste di condanna. Le pene richieste saranno oggetto delle prossime fasi del processo. Dalla fase dibattimentale degli avvocati sino alla sentenza dei giudici che potranno confermare o meno le pene richieste

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