Non è stato lui, non è stato il diciassettenne. Non l’ha uccisa lui Noemi Durini, la ragazza di Specchia in provincia di Lecce, prima scomparsa e poi trovata morta col cranio sfondato in una campagna del Salento. No, a uccidere la 16enne è stato il padre del fidanzato di Noemi.

A urlarlo ai giornalisti assiepati davanti alla sua casa di Alessano dove abitano i genitori del 17enne reo confesso, è stato lo stesso padre di Noemi, Umberto, giunto lì per farsi giustizia da solo al grido di “me l’hai uccisa, vieni fuori bastardo” e bloccato dai carabinieri: “Sta nascondendo suo padre, lo protegge, ma quello non si salverà, ha fatto tutto lui”.

Secondo l’uomo il nodo di tutto è il ruolo dei genitori del fidanzato, in particolare del padre: “Aveva un odio per mia figlia che non era comprensibile – afferma – e ne faceva le spese anche il ragazzo. Un mese fa lo hanno cacciato di casa e sono stato io a portarlo in farmacia per prendere i farmaci”. Umberto Durini avrebbe aiutato il diciassettenne anche in altre occasioni. «Andava a dormire nelle baracche e io l’ho portato a casa mia, gli compravo i vestiti, le sigarette”.

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