Nozze con pesce avariato, sposi rifiutano risarcimento dell’oste: “Nostro zio è morto, vogliamo giustizia”. Una proposta irricevibile quella dell’oste di Maretto (Asti) che, secondo quanto finora emerso, avrebbe propinato un pranzo di nozze a base di pesce avariato che ha mandato all’ospedale metà degli invitati di cui uno, lo zio degli sposi, Pierino Magnelli (FOTO), è deceduto per i postumi dell’intossicazione.

Valentina Fina e suo marito, Fabrizio Magnelli, sposi novelli e disperati, hanno detto no alla proposta di risarcimento offerta dal proprietario della “Locanda delle antiche sere”, subito dopo la tragedia. Un po’ dopo, a esser precisi, prima aveva allontanato da sé ogni addebito, eppure a decine erano finiti al pronto soccorso, sposi compresi, dopo aver mangiato da lui.

Sotto accusa c’è un polpo che lì per lì sembrava un po’ troppo crudo: e il grande assembramento di vespe e mosche sulle pietanze non faceva ben sperare. Quello di Valentina è un racconto da incubo, quello che ha guastato irreparabilmente il più bel giorno della sua vita. “Pierino, uno zio carissimo: ero così contento che fosse riuscito a venire. Aveva persino anticipato il suo rientro dalla vacanze per non mancare a questa festa. Non riesco a pensare a quello che è accaduto, doveva essere una giornata di gioia, invece il nostro matrimonio si è trasformato in una tragedia”, ha dichiarato a Repubblica Fabrizio Magnelli.

Il locale, in località Maretto, a pochi chilometri da Asti, è una maxi-location di proprietà dell’ex pilota di rally Luca Cantamessa, che ha persino la pista di atterraggio per gli elicotteri, è stato posto sotto sequestro. Oggi i reperti di cibo, una quindicina, raccolti dall’Asl, saranno analizzati a Torino dall’Istituto Zooprofilattico.

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