Sono inquietanti i particolari che arrivano da Specchia, in provincia di Lecce, dove la 17enne Noemi Durini è stata uccisa dal fidanzato con l’aiuto del padre. Alla fine, dopo un lunghissimo interrogatorio terminato alla mezzanotte di ieri, il giovane è crollato: “L’ho uccisa con un coltello che lei aveva con sé quando è uscita di casa”, il macabro dettaglio.

La giovane era scomparsa il 3 settembre e le speranze di ritrovarla viva diminuivano di giorno in giorno. Poi ieri mattina la drammatica confessione: “L’ho uccisa io, voleva lasciarmi”. Ma il fidanzato non si è limitato alla mera confessione del delitto. Come riportato dal quotidiano Il Mattino, ha delirato, tirando fuori un retroscena inverosimile. “L’ho ammazzata perché premeva per mettere in atto l’uccisione di tutta la mia famiglia. Dopo lo sterminio voleva che fuggissimo a Milano”.

Un piano che avrebbe spinto il ragazzo a recarsi a casa di Noemi alle 5 del mattino del 3 settembre per dissuaderla, ma la discussione sarebbe poi sfociata in una tragedia. Inoltre al termine dell’interrogatorio, tenutosi nella caserma dei Carabinieri di Specchia, il giovane ha rischiato il linciaggio da parte dei suoi compaesani, che nel frattempo si erano riuniti all’uscita della struttura. Ad irritare la piccola comunità salentina il saluto che l’assassino ha fatto al pubblico e il sorriso che il giovane aveva stampato in viso mentre si allontanava accompagnato dagli uomini dell’Arma.

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