Una ragazzina che cammina portando in braccio un neonato. Chi può avere paura di una simile scena? Eppure è una delle scene più feroci che si possano immaginare: la bambina porta un neonato che in realtà è una bomba vivente. Glielo hanno fasciato intorno al corpo. Non può deporlo. Deve continuare a camminare, sapendo che tra poco esploderà insieme al piccolo.

Solo l’efferato fanatismo di Boko Haram arriva a tanto, a «usare bambini come bombe». La denuncia arriva dalle Nazioni Unite, che hanno espresso «estremo allarme» per il fatto che il gruppo terrorista islamico in Nigeria stia accelerando lo sfruttamento delle bambine e dei bambini a tutti i livelli, anche i più brutali. Non solo i miliziani rapiscono le bambine per trasformarle in schiave sessuali, non solo giustiziano i bambini che osano andare a scuola, ma li usano come bombe umane nei loro attentati. Nel 2017 ne hanno uccisi 83 così, di cui 55 bambine sotto i 15 anni e 23 bambini. Quattro volte più che nel 2016.

Secondo il “Global Terrorism Index” Boko Haram è il più spietato e sanguinario fra tutti i gruppi terroristi del mondo. Opera nel nord est della Nigeria, lo stato più popoloso dell’Africa. Da quando ha cominciato la sua rivolta, nel 2009, ha ucciso più di 20 mila persone e costretto alla fuga oltre due milioni di abitanti della regione nord-est del Paese.

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