Si difende l’adolescente accusato di aver contribuito a massacrare e a deturpare il corpo di Luigi Ferrara e Luigi Rusciano, massacrati in un appartamento di Giugliano il 31 gennaio scorso.

A porte chiuse davanti al Tribunale del Riesame di Napoli, il 17enne, accusato insieme al 24enne Domenico D’Andò, si difende, si dichiara estraneo ai fatti. “Non sono un macellaio né un sanguinario” – queste le sue parole.

Come riporta Il Mattino nell’edizione odierna, la Procura dei Minori è pronta a giocarsi nuovi elementi raccolti nel contesto familiari dei due presunti killer.

Il minorenne punta a dimostrare la sua innocenza – sempre secondo Il Mattino –  facendo leva su delle presunte lacune delle prove raccolte. Innanzitutto la qualità del video depositato agli atti che non consentirebbe un’identificazione sicura; poi la prova genetica per quel che concerne le macchie di sangue trovate nella casa.

Questo è un punto chiave. Perché una traccia del sangue di Ferrara era stata rinvenuta nell’appartamento in dotazione al 17enne. Ma la difesa ha chiesto l’inutilizzabilità del referto poiché gli accertamenti avrebbero dovuto contemplare la presenza del difensore.

 

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