Case popolari, opportunità o colpo di spugna? E’ di ieri la notizia che il Comune, attraverso una delibera di giunta e alla luce della legge regionale del 7 agosto del 2014, intende dare a coloro che occupano abusivamente un alloggio popolare la possibilità di regolarizzare la propria posizione facendone richiesta entro il 30 novembre. Secondo le modalità previste dalla legge regionale e previo, almeno così recita il comunicato stampa diramato dall’amministrazione Liccardo, accertamento del requisito del “perdurare dell’occupazione da parte del nucleo familiare fino alla data del 31 dicembre del 2010”.

 

Di fatto la Regione concede la possibilità di regolarizzarsi soltanto a coloro che hanno occupato abusivamente un alloggio prima della fine del 2010. Il Comune, dal canto suo, dovrà monitorare attentamente il reddito del nucleo familiare richiedente, la fedina penale di chi chiede la sanatoria, per evitare che i nuovi “inquilini” ufficiali siano persone condannate o imputate oppure indagate per reati gravi. Inoltre, se il legittimo assegnatario ha trasferito la propria residenza o ha abbandonato la conduzione dell’alloggio, possono subentrare al suo posto soltanto i parenti di primo grado e in linea retta. In molti già si chiedono se questi controlli saranno effettuati con tutti i crismi del caso o se saranno – come è da sempre prassi nella città di Marano – al solito all’acqua di rosa. Il timore è che i furbetti, gli amici degli amici e i numerosi abusivi non indigenti della città possano avere ancora una volta avere la meglio su chi invece ha realmente il diritto e la necessità di ottenere un alloggio popolare.

 

Il Comune di Marano, poco più di due mesi fa, si era impegnato ad espletare (entro 60 giorni) un censimento per individuare i nuclei familiari non in regola (il 99 per cento degli attuali occupanti) e, entro dicembre, un bando  per consentire a coloro che si trovano in una condizione di forte disagio economico di far richiesta di una casa popolare. Finora nulla di tutto ciò è stato fatto, ufficialmente per motivi tecnico-logistici e per le difficoltà operative in cui versa l’ufficio tecnico del Comune. Cosa accadrà? Difficile dirlo. Non ci resta che attendere i prossimi 9 giorni e vigilare attentamente sugli effettivi controlli da parte dell’Ente e sulle domande che saranno presentate al Comune.

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